lunedì 9 giugno 2025

Beggar's Farm e Bernardo Lanzetti a Pecetto di Valenza, in ricordo di Vittorio De Scalzi

 


COMMENTO DI ATHOS ENRILE

FOTOGRAFIE FORNITE DA CORRADO CALVI


Sabato 7 giugno a Pecetto di Valenza, nuovo episodio targato Beggar’s Farm, in quella zona di conforto per la band che è l’Alessandrino.

Un momento speciale targato LILT (Lega Italiana Per La Lotta Contro I Tumori), e quindi utilizzato, anche, per raccogliere fondi nel corso di un concerto totalmente gratuito.

È stata anche l’occasione per ricordare Vittorio De Scalzi, che proprio a Pecetto, il 2 luglio del 2022, tenne il suo penultimo concerto, 22 giorni prima di lasciarci.

Ma la band capitanata da Franco Taulino non si è esibita da sola in questa occasione e, come spesso accade – non solo in questo contesto – il frontman, l'ospite, il nome illustre è risultato Bernardo Lanzetti: inutile ricordare il suo curriculum!"

Luogo deputato alla manifestazione un magnifico centro sportivo, un verde totale che ha contribuito a creare la giusta atmosfera in una serata di inizio estate, con un clima particolarmente clemente.

E proprio nel centro di un campo di calcio è stato allestito un palco degno dell’evento.

Un set misto, quello che propongo a seguire, atto a contenere il passato musicale di Lanzetti, le esperienze più importanti del gruppo di casa e, soprattutto, frammenti di New Trolls, tanto per omaggiare il suo musicista simbolo.

Lanzetti si esibisce con una mano ingessata, ma sul palco non si nota, nessun impedimento alla sua proverbiale dinamicità ma, soprattutto, la voce resta inconfondibile, e alla fine la sua unica limitazione appare legata all’impossibilità di suonare la chitarra.

La band è molto solida, come ho evidenziato più volte, e la sua versatilità permette ad ogni “straniero” di trovarsi a proprio agio.

Il leader è il già citato Taulino, che quando propone un repertorio vario, che prevede guests - e lui è un maestro nell’organizzare mix stellari! - ha la capacità di defilarsi e contribuire alla causa senza esercitare obbligatoriamente il suo normale ruolo di driver, cosa che al contrario accade sempre quando veste i panni di Ian Anderson.

Ma sabato sera di Jethro Tull… solo il profumo!

Doveroso citare tutti i membri e i rispettivi ruoli, partendo dal tastierista Kenny Valle, il più antico collaboratore di Taulino tra quelli presenti. 

Nel gruppo più “fresco” troviamo un grande Brian Belloni alla chitarra...

... una solida sezione ritmica formata da Daniele Piglione al basso e Riccardo Marchese alla batteria...

... e Mauro Mugiati, chitarra acustica, tastiere e voce… e che voce!

Il ruolo di Franco, se parliamo di aspetti musicali, è stato, as usual, quello di cantante, flautista, armonicista.

Lascio per ultimo un giovanissimo ospite locale, trombettista, che esordiva con la Beggar’s proprio quel lontano giorno di luglio di tre anni fa, Lorenzo Fossati.

Beh, la lettura della scaletta credo spieghi in modo icastico la varietà, la trasversalità, passando dal prog più complesso come quello di Genesis, PFM e BANCO arrivando al pop rock italiano dei New Trolls, passando per il blues e il folk nobile di Dylan, senza dimenticare l’omaggio a Demetrio Stratos.

A seguire propongo un piccolo medley che rimarrà come ricordo di serata.

Il super ospite Lanzetti è ormai di casa, perfettamente integrato in una band che pare gli sia cucita addosso, mentre lui non sembra sentire il passare del tempo, riuscendo a mantenere una vocalità pazzesca, simbolo non solo di talento, ma anche di lavoro duro e di rigore comportamentale.

Ma la cosa più importante, oltre la raccolta fondi è stata, a mio avviso, la riuscita dell’evento, la creazione di un momento di estrema serenità che ha coinvolto in modo osmotico pubblico e musicisti, tutti entusiasti e consci che ciò che stavano vivendo sarebbe rimasto nella memoria collettiva.

Quale miglior modo per onorare il ricordo di Vittorio De Scalzi!








venerdì 30 maggio 2025

Bernardo Lanzetti omaggia Vittorio De Scalzi il 7 giugno




 📌Sabato 7 Giugno ore 21,00:

🎶Beggar's Farm con Bernardo Lanzetti: dai Genesis alla PFM, dai Jethro Tull a Bob Dylan e New Trolls. Omaggio a Vittorio De Scalzi.

🌍Campo sportivo comunale, Pecetto di Valenza (AL)

📞Info e prenotazioni: Tuttomusica Alessandria 0131 1852294






venerdì 16 maggio 2025

Bernardo Lanzetti e Jimi Hendrix


Pillole di passato remoto…

Nell’estate del ’67 ero a Londra; dormivo in una specie di Ostello a Notting Hill e per alcune settimane avevo lavorato in un ristorante a Leicester Square. Prima di ripartire per altre città europee vissi l’esperienza di immergermi in un mondo di musica, moda e socialità rimasto unico e singolare.

I Beatles erano usciti con “All You Need Is Love”, subito dopo “Sgt. Pepper’s”, alcuni degli Stones erano stati arrestati per droga, Jack, Ginger ed Eric si presentavano con “Fresh Cream” e i Pink Floyd con Syd Barrett suonavano “See Emily Play”.

Di giorno passavo molto tempo con una fauna variegata di artisti, hippies, musicisti di strada, tra Soho e St. James’s Park dove per la prima volta sentii parlare di “Hey Joe” e quindi di Jimi Hendrix e del suo album Are you experienced.

Ricordo quando andai per acquistare quel disco in un negozio famoso in cui era possibile ascoltare la musica desiderata in cuffia ma in grandi cabine con finestre che davano su Piccadilly Circus.

Ecco, la puntina scava nel primo solco, Jimi sfrega il suo plettro, di costa, perpendicolarmente a tutte le corde, giusto all’inizio del manico (solo anni più tardi fui edotto circa questa diavoleria), sembra si inneschi un larsen o forse un disco volante atterra sul traffico londinese e “Foxy Lady” incontra il Cupido sulla fontana.

Tolgo le cuffie, esco concitato dalla cabina e urlo al ragazzo alla cassa: “LO COMPRO!”

Ho molto amato Hendrix, per tutto quanto era e per tutto ciò che ha fatto. Il suo grande genio innovativo, il suo ammirato rispetto per il passato, i colori e il sorriso che indossava, la leggendaria chitarra “sbagliata”, i testi dei suoi capolavori e persino il suo modo di cantare e masticare il chewing gum.

Confesso di non aver capito, all’epoca, l’inno americano suonato a Woodstock ma rivivo la commozione e lo sgomento quando, nel mio girovagare, da una radio texana appresi della sua morte, come a suggellare che lui non era di questo mondo”.

 

 

lunedì 12 maggio 2025

Bernardo Lanzetti canta MASTER POETS il 16 maggio a Villafranca di Verona


Bernardo Lanzetti

canta

MASTER POETS

Musica, Parole e Vocalità

dei

Grandi del Rock

 

Riprendendo le modalità e le tematiche di un suo tribute album, “Master Poets” (1999), Bernardo Lanzetti torna sul palco con uno spettacolo dove testi, musiche e vocalità sono celebrati con ammirazione, massimo rispetto e nota professionalità.

Certo, concerti senza fine sarebbero necessari anche solo per accennare strofe e cantare i ritornelli di artisti quali Bob Dylan, Leonard Cohen, Crosby, Stills Nash & Young, Tom Waits, Bruce Springsteen, di gruppi come i Beatles e i Procol Harum senza dimenticare il mondo del Rock Progressivo, giusto quello che ha visto Bernardo dividere il palco con Greg Lake (Emerson Lake & Palmer), Steve Hackett (Genesis) piuttosto che con David Jackson (Van der Graaf Generator) o Ian Anderson (Jethro Tull) e naturalmente gli episodi con la PFM o lʼAcqua Fragile.

Per il concerto, i brani più significativi del repertorio di tanti grandi nomi sono stati scelti quindi con un criterio che tende a valorizzare appunto il trittico “Musica, Parole e Vocalità” in massimo equilibrio.

Racconti, aneddoti e curiosità, raccolte da Bernardo Lanzetti in oltre cinquant’anni di carriera ma anche nelle sue esperienze in USA e Gran Bretagna, negli anni ʼ60, renderanno lo spettacolo ancor più godibile.

Suonando la chitarra e il Glovox, accompagnato da altri quattro strumentisti - Nicola Manniello/tastiere, Giovanni Massari/batteria, Alessandro Peloso/ chitarra, Dario Mazzoli/Basso - una delle ambizioni di “MASTER POETS” è quella di poter variare la scaletta dei vari concerti, inserendo, di volta in volta, brani diversi senza tradire lo spirito e il carattere dellʼoperazione.

 

Brevi note biografiche 

Bernardo Lanzetti, autore/compositore/sperimentatore e cantante è sulla scena dagli anni 70.

Già con i gruppi Acqua Fragile, PFM, Extra e Mangala Vallis, egli, al suo attivo, conta 23 album ufficiali e più di 120 brani pubblicati tra cui canzoni per Loredana Bertè e Ornella Vanoni.

Egli è, inoltre, lʼunico italiano citato tra gli artisti che hanno inciso cover di Bob Dylan e ancora lʼunico autore italiano a cui è stato concesso di co-firmare un brano del famoso rapper USA Busta Rhymes. Bernardo è conosciuto come valente vocalist, dotato di una estensione che supera le tre ottave e si è anche distinto per esperienze nel Teatro e nella Musica dʼAvanguardia lavorando con Maurizio Pisati e il compianto Giorgio Gaslini. Nel 2023 ha fatto una maratona di canto di oltre 5 ore ininterrotte e nel 2024 ha partecipato a “The Voice Senior”.

                               

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mercoledì 7 maggio 2025

Articolo sulla PFM, da Sounds, 1° maggio 1976


1° maggio 1976

Ecco la recensione del sesto album di questa band progressive rock italiana. È stato il primo album con il loro nuovo cantante Bernardo Lanzetti e anche il primo con testi scritti originariamente in inglese. Al signor Fielder è piaciuto.

Continuate a leggere!


Recensione dell'album di Hugh Fielder

La PFM ha scelto un momento propizio. Con i King Crimson ormai un ricordo e gli Yes impegnati nei loro progetti solisti, si apre uno spazio per un'altra band desiderosa di diffondere le proprie radici nel fertile terreno del pomp-rock. "Chocolate Kings" sancisce il diritto della PFM a una significativa crescita, e il loro attuale tour in Gran Bretagna dovrebbe favorirne la piena fioritura.

Già saldamente affermata come la migliore band rock italiana, la PFM ha chiaramente puntato al mercato anglofono con questo nuovo album. Hanno scritto tutti i testi in inglese (abbandonando la collaborazione con Pete Sinfield) e, per aumentarne l'efficacia, hanno aggiunto il cantante Bernardo Lanzetti. La voce di Lanzetti presenta una sorprendente somiglianza con quella di Roger Chapman (ex Family e ora Streetwalkers); così marcata che inizialmente distoglie dall'immagine energica che quella voce solitamente evoca. Solo superata questa prima impressione, il mio apprezzamento per l'album è cresciuto costantemente, culminando con l'ultimo brano, "Paper Charms".

La PFM non è certo una sconosciuta da queste parti. Il coinvolgimento con Pete Sinfield dei Crimson e il loro album "The World Became The World" avevano già costruito una solida reputazione. Deve essere stata quindi una forte tentazione quella di seguire una strada più sicura, cercando di inserirsi nel circuito dei grandi. Invece, "Chocolate Kings" è un lavoro piuttosto audace che esplora diverse nuove aree, integrandole con lo stile distintivo della band.

La loro abilità principale, che manca a molti esponenti britannici dello stesso genere, è la capacità di trasformarsi in uno splendido jazz-rock, rompendo la formula standard del pomp-rock, che a volte rischia pericolosamente di scadere nell'autoparodia.

A ciò si unisce un suono piacevolmente spontaneo. Chiaramente non amano le stravaganze da studio a 224 tracce, e si notano poche sovraincisioni o massicci strati di tastiere a sovraccaricare l'ascolto.

A parte questo, devo ammettere che i testi a volte risultano un po' insipidi, ma non è un difetto costante e funzionano bene nella title track che conclude il primo lato.

È l'influenza jazz-rock, come accennato, a conferire un tocco positivo a questo album. I primi due brani, "From Under" e "Harlequin", mostrano entrambi un raffinato lavoro strumentale, in particolare del chitarrista Franco Mussida. La title track presenta un'asprezza decisamente marcata, insolita per questo genere musicale, ma che aggiunge indubbiamente una gradita aggressività.

Il secondo lato presenta solo due brani, ed entrambi permettono alla PFM di rilassarsi ed espandere le proprie idee con maggiore agio. "Out Of The Roundabout" ha una linea vocale piuttosto banale, ma offre molto di più a livello strumentale, scivolando persino in un leggero tocco jazz per un momento, mentre "Paper Charm" ha probabilmente la melodia migliore dell'album e una superba struttura strumentale con un efficace apporto di flauto e violino da parte di Mauro Pagani.

Il concept di "Chocolate Kings" trae ispirazione dall'arrivo dell'esercito americano in Europa durante la Seconda Guerra Mondiale, quando distribuirono barrette di cioccolato ai bambini come gesto amichevole. La PFM ritiene che la situazione stia cambiando, almeno musicalmente. Il paragone potrebbe essere che stanno diventando una delle poche band europee ad aver ottenuto un'ampia accettazione in Gran Bretagna.





martedì 29 aprile 2025

Bernardo Lanzetti: un omaggio sonoro a quarant'anni di voce, accadeva nel 2013




L'iniziativa "VOX 40", del 2013, si staglia nella cronologia della musica italiana come un evento singolare, un faro puntato sulla carriera di un artista dalla voce inconfondibile e dall'impronta profonda: Bernardo Lanzetti. Questo appuntamento speciale non fu semplicemente un concerto, ma una vera e propria celebrazione di quattro decenni di dedizione musicale, un omaggio sentito a un protagonista della scena, in particolare nell'ambito del progressive rock che in Italia ha trovato una fertile e originale declinazione.

Il cuore pulsante del "VOX 40" risiedeva nella volontà di ripercorrere le molteplici sfaccettature del cammino artistico di Lanzetti. Dagli esordi vibranti con gli Acqua Fragile, band seminale del progressive italiano, al periodo intenso e ricco di successi con la Premiata Forneria Marconi (PFM), fino all'esplorazione di sentieri sonori più personali e sperimentali nella sua carriera solista e nei progetti più recenti, l'evento ha offerto uno sguardo caleidoscopico sulla sua evoluzione musicale.

Il titolo stesso dell'iniziativa, "Forty Years of Voice Impossible" (Quarant'anni di Voce Impossibile), non era casuale. Esso intendeva porre l'accento su quella che è sempre stata la cifra stilistica di Lanzetti: una voce potente, versatile e capace di spaziare tra registri ed emozioni con una naturalezza disarmante. L'evento mirava a celebrare questo strumento unico, mettendone in luce le diverse sfumature attraverso le varie performance proposte.

"VOX 40" si è trasformato in un vero e proprio crocevia di talenti e affetti. Il palco ha accolto musicisti e amici che hanno condiviso con Lanzetti tappe significative del suo percorso. La presenza di membri originali degli Acqua Fragile ha rievocato le radici progressive, mentre l'apporto dei musicisti della Chocolate Kings Band ha ripercorso il periodo PFM. La partecipazione di altri ospiti ha arricchito ulteriormente la serata, trasformandola in un abbraccio collettivo all'artista.

L'iniziativa non si è adagiata sulla semplice riproposizione nostalgica dei successi del passato. Un elemento di grande originalità è stata la reinterpretazione di alcuni brani, come nel suggestivo caso della sezione "Acqua Fragile per Orchestra". Gli arrangiamenti curati da Mariano Speranza e l'esecuzione da parte della Tango Spleen Orchestra hanno donato nuova linfa vitale a composizioni iconiche, dimostrando la loro intrinseca bellezza e la capacità di adattarsi a nuove vesti sonore.

"VOX 40" è andato oltre la semplice commemorazione. È stato un atto di riconoscimento del profondo e duraturo contributo di Bernardo Lanzetti alla musica italiana, in particolare al genere progressive che ha contribuito a definire e arricchire. L'evento ha offerto un palcoscenico ideale per celebrare la sua longevità artistica, il suo talento vocale ineguagliabile e la sua passione contagiosa per la musica.

Una serata speciale e memorabile che ha saputo coinvolgere colleghi, amici e, soprattutto, i tanti ammiratori che lo hanno seguito con affetto per quattro decenni di "voce impossibile".





giovedì 24 aprile 2025

1974: Acqua Fragile, “Mass-Media Stars”, dietro lo schermo della disillusione mediatica


Mass-Media Stars, secondo album degli Acqua Fragile, pubblicato nel 1974, ultimo della prima fase legata ai seventies, si presenta come un'opera di raffinata evoluzione per la band, giungendo purtroppo come un prematuro canto del cigno. Forte del sostegno del manager Franco Mamone, figura chiave anche per la Premiata Forneria Marconi, il disco prosegue il percorso intrapreso con il debutto omonimo, mantenendo il cantato in inglese con un occhio al mercato statunitense, ma affinando notevolmente la struttura compositiva e la dinamicità dei brani.

L'analisi dei testi forniti delinea chiaramente una maturazione stilistica che, pur affondando le radici nel fertile terreno del progressive anglosassone, strizza l'occhio con decisione alle sonorità più elaborate e teatrali. Questa influenza si manifesta in una maggiore complessità degli arrangiamenti, in un uso più audace delle tastiere e in una generale sensazione di movimento e varietà all'interno dei singoli brani.

L'opener "Cosmic Mind Affair" è un biglietto da visita efficace di questa evoluzione. La voce evocativa di Bernardo Lanzetti ci introduce in un universo sonoro ricco di colori, sostenuta da fraseggi chitarristici di pregio e da un denso impasto sonoro di cori e tastiere. La sezione ritmica, ben evidenziata, tesse una trama solida e dinamica. L'attenzione ai dettagli è palpabile, con i giochi vocali che riprendono il tema iniziale e un intermezzo di synth particolarmente curato, dimostrando una consapevolezza compositiva più matura rispetto al passato.

"Bar Gazing" offre un contrasto affascinante, immergendoci in atmosfere più delicate e sognanti. Qui, la celebre vocalità di Lanzetti si dispiega in vocalizzi gentili e in passaggi più potenti, a seconda delle esigenze del brano, confermando il suo talento interpretativo. La recensione la definisce giustamente un "capolavoro" per la sua capacità di creare un'emozione palpabile.

La title track "Mass-Media Stars" irrompe con energia, caratterizzata da un interplay vivace tra chitarre e tastiere sempre in primo piano. Il brano non concede un attimo di tregua, mantenendo un flusso costante e piacevolmente variopinto. Ancora una volta, emerge la tendenza del vocalist a "giocare" con la propria voce, interpretando diverse sfumature all'interno del pezzo, un tratto che lo accomuna, come giustamente notato, a Peter Gabriel.

"Opening Act" conferma la cifra stilistica del gruppo. Dopo un'introduzione vocale peculiare, la canzone si sviluppa in sezioni strumentali di notevole bellezza, arricchite da guizzi vocali e culminanti in un finale corale. Questa struttura evidenzia la capacità della band di bilanciare momenti puramente strumentali con la potente espressività della voce.

"Professor" si distingue per una prima parte strumentale particolarmente elaborata, interrotta dall'ingresso di cori e sintetizzatori, elementi sonori che permeano l'intero album. Il finale, purtroppo solo abbozzato, viene definito "straordinario" e lascia un senso di incompiuto, un rimpianto per ciò che avrebbe potuto essere sviluppato ulteriormente.

"Coffee Song" riassume in modo efficace lo stile distintivo degli Acqua Fragile, un brano piacevole e armonioso che cattura appieno la sinergia tra Lanzetti e la sua band. Il motivo principale che accompagna l'ascoltatore fino alla fine lascia un velo di amarezza, consapevole del fatto che "Mass-Media Stars" rappresenta l'ultima testimonianza di un gruppo che avrebbe avuto ancora molto da offrire al panorama progressive italiano.

Le note aggiuntive e la lista dei musicisti confermano la formazione talentuosa della band e il contributo di figure di spicco come Claudio Fabi alla produzione e la Premiata Forneria Marconi come produttori, un legame che sottolinea ulteriormente le affinità musicali tra i due gruppi.

In conclusione, Mass-Media Stars non è semplicemente un seguito del debutto, ma un album che testimonia una crescita artistica significativa degli Acqua Fragile. Pur mantenendo un'identità progressiva ben definita, la band esplora territori più art rock e sperimentali, con una maggiore attenzione alla complessità degli arrangiamenti e all'uso delle tastiere. La voce carismatica di Bernardo Lanzetti rimane un elemento centrale, ma si inserisce in un tessuto musicale più ricco e stratificato.

Mass-Media Stars rimane un esempio prezioso e originale del rock progressivo italiano degli anni '70, un album che richiede un ascolto attento per apprezzarne appieno le sue molteplici sfumature e la sua indubbia ricercatezza.

Mass-Media Stars fu pubblicato dalla Dischi Ricordi nel dicembre del 1974.

 

Tracce

Testi di Bernardo Lanzetti, musiche di Piero Canavera


Lato A

Cosmic Mind Affair – 7:19

Bar Gazing – 5:06

Mass-Media Stars – 6:53

Durata totale: 19:18 

Lato B

Opening Act – 5:40

Professor – 6:49

Coffee Song – 5:56

Durata totale: 18:25

 

Musicisti

Bernardo Lanzetti - voce, chitarra elettrica, chitarra acustica a sei e otto corde

Gino Campanini - chitarra elettrica, chitarra acustica, mandolino, voce

Maurizio Mori - tastiere

Franz Dondi - basso

Piero Canavera - batteria, percussioni, chitarra acustica, voce

Note aggiuntive

Claudio Fabi - pianoforte (brano: Opening Act), produttore

Premiata Forneria Marconi - produttori

Gaetano Ria - tecnico del suono